Mestre Antica

Vecchie immagini di storia di Mestre

L’Anconeta

E’ esistita un’isoletta della Madonetta o dell’Anconeta per la precisione verso Marghera e la “Torre Margària” (più verso San Giuliano rispetto all’attuale Marghera).

Andando a sbirciare, infatti, su una vecchia stampa della Laguna di Venezia gelata il 30 dicembre 1788, la location dell’Anconeta è venuta fuori distintamente, e assomigliava in tutto e per tutto ai dipinti e ai disegni realizzati dai Guardi (in verità l’isoletta l’hanno rappresentata davvero “in serie” considerata da diverse prospettive).

Quella dell’Anconetta era una zona naturale depressa fra paludi, canneti e “musàtti e pennelli di barena”, poco distante dalle barene di Campalto in Strata, dall’antico Porto del Bottenigo sull’antica strada Romana, l’Annia: la Via Orlanda che andava per Terzo, Quarto, Texaria (Tessera) e Altino in direzione Aquileia e Concordia e oltre.

Quella dell’Anconetta era dunque un’area viva anche di controllo del Contrabbando, pedaggio e confine di chi andava o veniva da Venezia, tanto è vero che nelle mappe erano segnate anche le: “Case e Caserme de Zaffi” e le “Palade di Dogana” … Era quindi una zona seppure miserrima e desolata, molto frequentata e popolata da numerose basse barche a remi e a vela di passaggio, da pesanti chiatte, zattere e burci che scendevano e salivano i fiumi verso l’entroterra Padano e Friulano e verso le Montagne del Cadore … Era ed è ancora tutt’oggi la direttiva Mestre-San Giuliano-San Secondo-Punta San Giobbe di Cannareggio su cui transitano buona parte dei commerci e dei rifornimenti alimentari diretti a Venezia. Su questa linea di navigazione commerciale lagunare passavano farine e macinato, prodotti agricoli, vino, merci in genere, e soprattutto animali e carni da macellare dirette a Cannaregio nell’area in cui sorse in seguito anche il Macello Veneziano di San Giobbe (oggi sede Universitaria distaccata di Cà Foscari).

Si sa bene che fin dal lontanissimo 1152 e fin ben oltre il 1500, nell’isola di San Giuliano de la Palada o San Zulian del Buonalbergo poco lontano dall’Isola dell’Anconetta sorgeva un “Ospizio-Hospitale”, cioè un Priorato per viaggiatori e Pellegrini affiancato in seguito da un piccolo quanto spartano Conventino Francescano collocato anch’esso nei pressi delle “Torre de San Zulian e Torre Margaria (che già verso la fine del 1500 era ridotta a rudere probabilmente dopo la Guerra di Cambrai)” … Quella serie di Torri apparteneva a una catena d’avvistamento e difesa che punteggiava tutto il contermine lagunare e Serenissimo da Chioggia a Caorle …

Durante tutto il Medioevo l’intera zona palustre dell’Anconetta fu un isolotto attrezzato anche come pontile di sbarco-imbarco, e posto di sosta e ricovero di fortuna per i naviganti di quella zona Lagunare, e anche area abitata e adibita a culto locale in quanto vi sorgeva la documentata chiesetta di Santa Maria della Drezzagna.

Un Foglio Militare 37b dell’epoca rileva nella stessa zona palustre di Mestre-Marghera una Batteria dell’Anconetta collocata su di un’omonima Località denominata “Isola dell’Anconetta” definita nello “Stato di conservazione” come “scomparsa”: “L’Isola di San Zuliano è lunga 350 metri e larga al massimo 60 metri e minimo 35 con un ridotto di terra all’estrema punta cinto da stecconata orizzontale e coperto alla gola da una Caserma Difensiva armata da 16 bocche da fuoco a guardia del Margine della Terraferma insieme al Forte Manin … Presidiavano Marghera e le adiacenti opere 1.400 militi, 200 di Fanteria della Marina, già Soldati Italiani d’Austria, 400 Artiglieri ed altri 300 tolti all’occasione dai Battaglioni di Volontari, esercitati a servire i pezzi in poco più di un’ora pur sotto il fuoco nemico …”

Dov’era la CHIESA dell’ANCONETA nell’area oggi dei «PILI».

Fino a tutto il ‘700 la chiesetta dell’Anconeta, navigando da Venezia a Mestre, si trovava in un’isoletta nel ‘gomito’ del «Canal di Marghera» fra l’isola di San Giuliano e Borgo Marghera.

A quell’epoca la chiesetta era fra i soggetti di Gronda richiesti dai mercati d’arte d’oltralpe. Fra gli autori più prestigiosi Francesco Guardi e il figlio Giacomo.

Dipinto di Francesco Guardi illustrante l’isola dell’Anconetta, fine ‘700. Gallerie dell’Accademia, Venezia

 

💣 Destinata a diventare un fortilizio con la dominazione francese (1805-1814) la chiesetta non risulta più già nelle mappe nel primo ‘900, a pochi anni dagli stravolgimenti ambientali del PORTO INDUSTRIALE di MARGHERA. Oggi potremmo immaginarla in via dei Petroli, all’altezza della torre-acquedotto ENI, poco oltre il grande Park pubblico dei PILI.

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